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La nutrizione del paziente con Malattia Cerebrovascolare

17/04/2024

La corretta e bilanciata nutrizione nel paziente con malattia cerebrovascolare ha importanti risvolti di prevenzione, di cura e di prognosi in fase cronica, in fase acuta e post-acuta. Strettamente correlata all’alimentazione vi è la corretta funzionalità delle fasi della deglutizione, molto spesso compromesse in tali pazienti.

La disfagia riguarda dal 28 al 70% dei pazienti colpiti da ictus, il 90 % recupera entro due settimane.

Le principali conseguenze della disfagia sono: la malnutrizione, la disidratazione, l’insufficienza renale acuta, l’inalazione di cibo, le piaghe da decubito, la polmonite ab ingestis, infatti la disfagia aumenta tre volte il rischio di polmonite e la polmonite aumenta di 5.7 volte il rischio di morte.

Pertanto nel paziente disfagico con ictus è indispensabile ai fini prognostici adempiere ad una più corretta, appropriata, personalizzata terapia basata sia sul trattamento logopedico che sulle cure nutrizionali, a partire dalla fase acuta ospedaliera sino alla fase riabilitativa in Residenze Sanitarie Assistenziali, in Case di Cura o a domicilio, in questo ultimo caso è l’Assistenza Domiciliare Integrata a prendersene carico (ADI).

Imprescindibile a tal fine è l’implementazione di equipe multidisciplinari che collaborino operativamente per delineare un modello organizzativo, condiviso, il più omogeneo possibile in grado di rispondere ai reali bisogni del paziente.